L’adolescenza

L’adolescenza è quel periodo della vita che va dai 12-13 ai 25 anni, è una fase molto lunga nella quale i ragazzi sono continuamente alle prese con cambiamenti sia sul piano fisico, sia sul piano psicologico. In questa fase piena di trasformazioni, esperienze e continui altalenarsi di emozioni, non tutti i ragazzi rispondono ai nuovi stimoli allo stesso modo.

  • L’età evolutiva distanzia sempre più pubertà e adolescenza: l’età puberale sembra imporre una nuova precocità – bambine e bambini di 10-11 anni si comportano come veri e propri adolescenti, al contrario, l’adolescenza sembra non finire mai. Questa discrepanza è l’indice di un’altra e più profonda contrapposizione che rende per certi versi insostenibile la condizione dei giovani. Da una parte essi si trovano gettati con grande anticipo sulla loro età mentale in un mondo ricchissimo di informazioni, saperi, sensazioni, opportunità di incontro, ma, dall’altra parte, sono lasciati soli dagli adulti nel loro percorso di formazione.
    Il processo identitario a cui un adolescente è sottoposto lo condurrà ad una crescita personale, con risultato  il raggiungimento della sua identità personale.

La strada per un così ambizioso risultato è lastricata anche di momenti difficili, nel quale domina la confusione, la paura e la rabbia; tutte emozioni con le quali l’adolescente si deve misurare e scontrare.

Le emozioni e i cambiamenti fisici sono i principali protagonisti di questa fase, le emozioni, a differenza del passato sono più intense e più presenti, spesso ponendo l’adolescente in una “centrifuga” con la quale si trova a mediare per riuscire a “sopravvivere”.

Per cercare di gestire il quadro di emozioni presenti, spesso ogni adolescente cerca strategie per sopravvivere a questa fase; l’uso di droghe in questo periodo è molto frequente e non rappresenta solo uno svago o un divertimento da provare con gli amici, bensì una ricerca di emozioni per amplificare quelle che l’adolescente sta già provando o al contrario abbassare l’intensità emotiva per così gestire meglio le emozioni.

L’ edonismo adolescenziale è quanto più ricercato e le droghe soddisfano questa percorso: alcool, marijuana, pasticche e cocaina.

Tuttavia vi può essere un atteggiamento volto alla ricerca di un’amplificazione delle emozioni, attraverso sport portati all’estremo con lo scopo di provare adrenalina, oppure all’opposto, cercare di annullare i pensieri che girano nella testa, per non rimuginare o per attenuare delle emozioni vissute come potenti. Un atteggiamento simile conduce l’adolescente ad evitare quanto più questi stati febbrili di emozioni si presentano. E imprigiona l’individuo nel suo isolamento narcisistico (narcissistic isolation).

 Letargia

La letargìa s. f. [dal gr. ληϑαργία, lat. lethargĭa; v. letargo]. – (Lethargic)

In medicina, stato di sonno patologico profondo, spesso invincibile, durante il quale si ha atonia muscolare e perdita della sensibilità; può essere causato da isterismo o da ipnotismo; per analoghi stati, indotti da cause organiche (per es., lesioni mesencefaliche) si preferisce oggi l’espressione ipersonnia patologica.

La letargia può anche rientrare nel quadro sintomatologico di alcune forme di depressione.

La letargia può anche essere conseguenza di alcune patologie o particolari condizioni spesso con una componente biologica.

La letargia adolescenziale

La letargia è uno stato di sonnolenza eccessiva dovuto a carenza di sonno, stress o a problemi neurologici, metabolici e anche depressione. sonnolenza nell’arco della giornata. Può manifestarsi come disturbo a sé stante oppure può essere sintomo di patologie specifiche o disturbi mentali.

  • Le cause dirette possono essere la carenza di sonno, un’attività fisica eccessiva o un periodo di stress psico-fisico intenso. In questi casi, la letargia dovrebbe risolversi con un riposo adeguato e dopo aver rimosso i fattori che scatenano lo stress.
    La letargia persistente può inficiare la qualità della vita, rendere meno produttivi e limitare le attività quotidiane.
    Questo disturbo interessa tra il 15% e il 30% delle persone che hanno problemi di sonno, mentre interessa il 4% circa della popolazione generale, con una prevalenza più elevata negli uomini.
  • Lo stato di letargia nell’adolescente non è così infrequente: una risposta a quelli che sono eventi ed emozioni che caratterizzano questa fase. A volte, lo stato di letargia è ricercato per interrompere il circuito cerebrale che in quel momento lo sta più assillando, facendogli vivere emozioni sgradevoli e di forte intensità. Dormire per staccare la spina, può essere anche una buona soluzione, le ricerche scientifiche indicano che spesso il cervello si ricarica al fine di riprendere il suo percorso.

Gli adolescenti che più faticano a gestire le proprie emozioni, spesso dormono di giorno: la mattina a scuola, oppure nel pomeriggio quando dovrebbero assolvere la loro responsabilità principale, studiare. Il sonno letargico è uno stato di mezzo tra le continue richieste dell’ambiente circostante: scuola, amicizie, amore, famiglia e il loro apprendere a gestire le emozioni e le sensazioni nuove a quanto sperimentato durante questo periodo. Uno stato neutrale nel quale rimanere senza definizione e senza colore emotivo.

La ricerca di una pausa per distaccarsi dalla realtà, vissuta come pesante e intrusiva, altresì non è che un’altra forma di evitamento (avoidant) messa appunto dall’adolescente, non consapevole.

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