Fenomeno degli ultimi anni, si è amplificato durante la pandemia da Covid. La chiusura forzata a casa e la DAD ha amplificato questo triste comportamento. Non è risonante come il bullismo, ma anche dai silenziosi computer e smartphone si riesce a procurare tanto dolore.
Scegliendo una calzante definizione per il bullismo: “ Uno studente è oggetto di azioni di bullismo, ovvero è prevaricato o vittimizzato, quando viene esposto, ripetutamente nel corso del tempo, alle azioni offensive messe in atto da parte di uno o più compagni. Tali azioni negative possono essere realizzate con contatto fisico, parole, o in altri modi, come smorfie e gesti, e un’intenzionale esclusione da un gruppo ” (Olweus, 1996)
Il Cyberbullismo è lo stesso fenomeno però messo in atto tramite mezzi tecnologici (Smartphone, Computer, I-Pad). In genere colpisce i ragazzi dai 11-18 anni.
Il termine cyberbullying è stato coniato da Belsey (2005), secondo il quale “Il cyberbullismo implica l’uso di informazioni e comunicazioni tecnologiche a sostegno di un comportamento intenzionalmente ripetitivo e ostile di un individuo o un gruppo di individui che intende danneggiare uno o più soggetti ”
La dipendenza dalla tecnologia può essere letta come una modalità di gestione dei sintomi post-traumatici. L’OMS indica la dipendenza come quella condizione psichica e talvolta anche fisica, derivante dall’interazione tra un organismo vivente e una sostanza tossica, e caratterizzata da risposte comportamentali e da altre reazioni, che comprendono sempre un bisogno compulsivo di assumere la sostanza in modo continuativo o periodico, allo scopo di provare i suoi effetti psichici e talvolta di evitare il malessere della sua privazione.
Come si manifesta il Cyberbullismo?
Un comportamento spesso utilizzato è quello di mettere in cattiva luce l’altra persona.
- WARNING WARS guerre di segnalazione condotte sfruttando l’opportunità, offerta da molti provider, di segnalare chi posta sul proprio account commenti inappropriati. Con un adeguato numero di false segnalazioni l’account della vittima viene bloccato.
- MASQUERADE Sostituzione di persona con lo scopo di spedire messaggi a nome altrui o pubblicare contenuti offensivi e volgari, dopo essere entrati nel suo account.
- INTERNET POLLING veri e propri sondaggi online. ES: il ragazzo più sfigato della classe; la ragazza più brutta della scuola.
- DENIGRAZIONE Azioni mirate a danneggiare la reputazione. Es: pubblicare sui social la foto ritoccata di un compagno per ridicolizzarlo
- SHITSTORM Il nome non fa presagire niente di buono: “tempesta di letame” . Comportamento che gruppi di bulli scatenano sui social ai danni della vittima.
Un altro comportamento utilizzato è la Molestia.
- FLAMING (Battaglie verbali online). Litigi online. Linguaggio violento e volgare.
- HARASSMENT invio ripetuto di messaggi denigratori.
- CYBERSTALKING invio ripetuto di minacce con lo scopo di incutere paura. Spesso sfocia in episodi di aggressione fisica.
- HAPPY SLAPPING o CYBERBASHING Aggressione o molestia della vittima nella vita reale, mentre altri riprendono la scena con il cellulare. Le immagini vengono postate in rete e visualizzate, commentate o votate da chiunque.
Un’ altra forma usata il Cyberbullismo Psicologico.
- TRICKERY In altri casi, il cyberbullo può sollecitare, con l’inganno (trickery), “l’amico” a condividere online segreti o informazioni imbarazzanti su se stesso o un’altra persona per poi diffonderli ad altri utenti della rete, o minacciarlo di farlo qualora non si renda disponibile ad esaudire le sue richieste (talvolta anche sessuali).
- OUTING Si intende con il termine “outing” una forma di cyberbullismo attraverso la quale, il cyberbullo, dopo aver “salvato” le confidenze spontanee di un coetaneo (SMS, Chat), o immagini riservate ed intime, decide, in un secondo momento, di pubblicarle su un Blog e/o diffonderle attraverso E-mail.
- EXCLUSION Esclusione di qualcuno da un gruppo on-line, una chat o un game interattivo.
Nel pianeta del Cyberbullo come vittima non vi è solo un compagno o una compagna ma anche un professore.